L’Inverno e il Silenzio Profondo  La stagione che ci insegna a fare spazio

L’Inverno e il Silenzio Profondo La stagione che ci insegna a fare spazio

L’inverno è la stagione in cui la vita si ritira senza scomparire: scende in profondità, si raccoglie, riposa.
È un silenzio fertile, un grembo invisibile in cui avvengono trasformazioni che non si vedono ma che preparano il futuro.

In questo periodo, la Natura ci invita a fare lo stesso: rallentare, ascoltare, tornare a ciò che è essenziale.

L’archetipo dell’Inverno: il Custode del Fuoco Interiore
L’inverno porta l’energia del Custode del Fuoco Interiore: la parte di noi che protegge, seleziona, lascia andare ciò che non serve più e custodisce ciò che conta davvero.
È un archetipo fatto di:
lentezza,
essenzialità,
profondità,
calore interiore.

Non chiede sforzo: chiede presenza.

L’inverno secondo l’Ayurveda
Nell’Ayurveda, l’inverno richiede tre qualità fondamentali: calore, stabilità e nutrimento.

Calore. Portalo nel corpo con:
cibi caldi e cotti,
brodi, zuppe, legumi,
spezie che riscaldano (zenzero, cannella, cardamomo),
olio caldo sul corpo,
tisane e bevande tiepide.
Evita tutto ciò che raffredda: pasti crudi, acqua gelata, fretta.

Stabilità. Si crea attraverso:
orari regolari,
pasti caldi,
respirazioni lente,
meditazioni brevi,
trattamenti che avvolgono come l’AyurKi,
bagni sonori: un modo semplice per calmare la mente e radicare il corpo.
Il suono aiuta, ma la responsabilità resta tua: sei tu a scegliere di accogliere la vibrazione e lasciarla lavorare.

Nutrimento. Il nutrimento vero non è solo cibo: è tutto ciò che ti restituisce energia.
Ci nutrono anche:
silenzio,
una candela accesa,
natura,
un respiro profondo,
parole gentili,
il contatto con il corpo,
un piccolo gesto d’amore per sé.

Andare più piano, ma più profondamente
La profondità nasce dalla presenza.
Non dal fare tanto, ma dal fare bene, lentamente, sentendo.
Andare piano significa:
ascoltare il corpo,
ridurre i rumori,
fare una cosa alla volta.
Andare profondamente significa:
essere presenti in ciò che fai,
permettere alle emozioni di esistere,
scegliere ciò che ti assomiglia davvero.

L’inverno non chiede prestazione: chiede verità.

Cosa fare e cosa evitare
Da fare:
accendere una candela ogni sera,
creare un piccolo spazio di quiete,
camminare lentamente nella natura,
proteggersi dal freddo,
mangiare caldo e semplice,
concedersi trattamenti profondi o bagni sonori,
riposare di più,
ascoltare il proprio ritmo.
Da evitare:
correre da un impegno all’altro,
riempire l’agenda,
vivere nei social,
ignorare la stanchezza,
pretendere nuovi inizi immediati,
mangiare in velocità.


Un piccolo rito per entrare nell’inverno
1. Accendi una candela.
2. Rimani in silenzio per 60 secondi.
3. Respira tre volte lentamente.
4. Chiediti: “Di cosa ho bisogno adesso?”
5. Scrivilo.
6. Ripeti una volta a settimana.
Ricorda: non attaccarti a ciò che emerge. È solo un momento del tuo viaggio.

Un dono per il Solstizio d’Inverno
Ho preparato un piccolo rituale dedicato all’Inverno come fosse una divinità:
un gesto semplice, poetico, da fare all’aperto per onorare la stagione.
Lo trovi qui:
https://www.tempioberkana.com/pages/rituale-per-linverno


L’inverno è una porta.
Un momento in cui la vita si ricompone dentro il silenzio.
Una stagione che chiede ascolto, calore, radici.

“Nel silenzio fertile, qualcosa ricomincia a respirare.”

Il prossimo articolo sarà dedicato al dono consapevole, il gesto che trasmette luce.
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foto di Elisa Coluccia  da Unsplash 
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